Filippo Dal Fiore

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L’importanza di semplificarci la vita

July 16, 2019 No Comments»
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Quante cose potremmo evitare di fare? Questo voleva essere il titolo di questo mio articolo, ma poi, al momento di sceglierlo, mi sono chiesto se non valesse la pena inquadrarlo in modo più ampio, facendo riferimento al concetto di semplicità. Questa riflessione, infatti, ha a che vedere con l’opportunità di semplificarci la vita.

I recenti sviluppi “iper-moderni” della società e dell’economia hanno fatto sì che si siano moltiplicate le cose da fare e di cui tener conto. Più informazioni, più prodotti, più opportunità, più attenzioni: negli ultimi anni il mondo artificiale si è andato impetuosamente sviluppando nella direzione di varietà e diversificazione. Impatti ambientali a parte (lascio ad altri articoli la trattazione di questo aspetto), questa ricchezza potenziale va correttamente interpretata e gestita, affinchè non ci complichi le cose e diminuisca il tempo e le risorse che abbiamo a disposizione per fare ciò che è autenticamente evolutivo per noi. Dopo una fase di esplosione delle opzioni, è ora arrivato il momento di fare ordine e emanciparci da ciò che ci è poco utile se non dannoso.

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Un manifesto di consapevolezza

June 21, 2019 No Comments»
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E’ passato già un anno da quando ho conosciuto il Complexity Institute, un network italiano di persone concepito per scambiarsi idee e stimoli sui temi del mondo che cambia. Ho partecipato a uno degli incontri in cui i partecipanti presentano al gruppo un libro di recente lettura particolarmente significativo dalla prospettiva della “complessità” (il focus viene posto sull’interdipendenza dei fenomeni sociali).

Più di recente lo stesso gruppo mi ha ricontattato chiedendomi di sottoscrivere il Global Enaction Manifesto (link), documento che ho apprezzato molto in quanto genuinamente “aspirazionale”. Gli autori sono infatti a mio avviso riusciti ad utilizzare saggiamente il linguaggio per fare emergere delle aspirazioni non solo condivise e condivisibili nella società attuale, ma anche supportate da una rinnovata visione scientifica della stessa.

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La rivoluzione della sostenibilità (18): repurposing, dotare le imprese di nuovi scopi

June 13, 2019 No Comments»
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Sono i primi di Novembre e mi trovo a Castel Gandolfo, sto prendendo parte al forum sulla Prophetic Economy organizzato dal movimento globale per l’Economia di Comunione. E’ metà marzo e mi trovo a Londra, in qualità di partecipante al Sustainability Summit 2019 promosso dalla rivista The Economist. Si tratta di due organizzazioni e due eventi ideologicamente molto distanti tra loro, ma uniti dal focus comune sull’economia che verrà: in entrambi i casi si discute di repurposing delle imprese, riferendosi alla potenziale riconversione dei loro scopi per affrontare le sfide ambientali e umane del presente e del futuro.

Nei miei precedenti articoli sulla “Rivoluzione della sostenibilità” ho presentato molte argomentazioni a detrazione della filosofia della massimizzazione e concentrazione del profitto, che per come applicata oggi produce impressionanti danni collaterali all’uomo e al pianeta. Dopo aver ascoltato la presentazione di Felix Finkbeiner – giovanissimo fondatore del movimento Plant the Planet per la riforestazione del pianeta – mi devo in parte ricredere: mi rendo infatti conto che questa stessa filosofia può essere utilizzata per accelerare la crescita di ciò di cui il pianeta e l’umanità ha più disperatamente bisogno.

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La rivoluzione della sostenibilità (17): l’essenza di un nuovo paradigma economico

May 6, 2019 No Comments»
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Continuo il mio lavoro di analista del clima organizzativo, chiedendomi quale sia il suo senso ultimo: quale aspetto intimo del mondo sto cercando di comprendere?
Il mio animo di ricercatore mi porta a considerare ogni esperienza professionale e di vita come occasione di apprendimento: in questo caso intuisco che la mia continuata collaborazione con Great Place To Work si appresta a svelarmi dei meccanismi ancora più semplici e quindi fondamentali su cui si regge l’intero impianto concettuale dell’economia.

Dopo che decine di sondaggi e migliaia di commenti sono passati sotto i miei occhi, comprendo non solo quanto stiamo cambiando le aspettative delle persone rispetto al loro lavoro, ma anche in che modo il nostro modo di concepire l’azienda possa essere determinante. Se da un lato infatti sono sempre più le organizzazioni che comprendono l’importanza di concedere flessibilità, benefit e spazi di creatività a collaboratori sempre più formati ed esigenti, dall’altra ci si scontra con logiche di budget secondo cui le persone sono una voce di spesa, ovvero un costo per l’azienda, oltre che “risorse umane” al pari di altre tipologie di risorse. Come uscire dall’impasse?

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Perchè il lavoro domestico non viene retribuito?

October 11, 2018 No Comments»
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Ed è così che rimango solo in città con i miei due bimbi, per tre giorni mia moglie sarà in viaggio per la sua azienda. Avrò supporto solo nella fascia oraria di pranzo, quando mio figlio grande esce da scuola, per il resto dovrò cavarmela da solo. La cosa non mi spaventa, non è la prima volta che sono chiamato a prendermi interamente carico delle faccende di famiglia e di casa. Gestire in autonomia i bimbi mi dà soddisfazione, ma questa volta le giornate saranno lunghe e non potrò ovviamente prescindere dagli impegni lavorativi di giovedì e venerdì.

Siamo giunti al sabato e la fatica si fa sentire. Più che la stanchezza, è la sensazione di essere ancorato ad una routine ininterrotta di attività…

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