Accogliere tutto della vita
Sono giorni di relativa calma per me.
L’organizzazione del lavoro mi ha abituato a periodi più frenetici e periodi più statici, e negli ultimi anni Settembre si è sempre collocato su questo ultimo versante.
In queste giornate relativamente sedentarie e solitarie, colgo l’occasione per riflettere sulla mia capacità di accogliere l’ordinario della vita, al di là di quello “straordinario” che per mia indole sempre rincorro e che in diverse forme sempre si manifesta.
Non è un forse un caso se mi accompagnano proprio in questo periodo alcune letture che trasmettono in maniera la capacità dei rispettivi autori di apprezzare e godere delle piccole cose. Provo grande ammirazione nel resoconto che Alberto Cancian fa del suo viaggio in Amazzonia nel suo The Journey of Joy: soffermandosi sui dettagli apparentemente minori delle sue giornate riesce a parlare il linguaggio autentico dell’amore. Riesce infatti a dare valore a tutto, senza distinzioni di giudizio tra quello che si potrebbe considerare “degno e importante” e quello che non lo è. Alberto riesce a portare rispetto per tutto e per tutti: lasciando fluire in me le sue parole, anche io mi avvicino al suo sentire.