Sul mutamento, e sulla formazione, dei valori sociali
Fino a pochi anni fa dalla terrazza del nostro attico si godeva del tanto verde del circondario. Il nostro palazzo si trova infatti inserito in un vecchio contesto residenziale che per quanto non pianificato presentava ampi parchi privati alberati. Di recente, però, questi giardini sono stati in buona parte rimpiazzati da nuove grandi costruzioni.
I proprietari delle vecchie abitazioni hanno ceduto i propri terreni ad aziende costruttrici: quest’ultime hanno abbattuto edifici e alberi per poi erigere alti palazzi sulla maggior parte del suolo disponibile, e nei pochi spazi esterni rimasti, pavimentazione destinata al parcheggio auto. Una sfortunata legge regionale ha consentito loro un considerevole aumento di cubatura edilizia, a fronte della costruzione in classe energetica A (ottima notizia), ma tollerando affronti all’armonia estetica ed ambientale del quartiere (notizia non proprio ottima, oltretutto in una città già gravata da inquinamento e caos urbanistico).