Il potere dei soldi
Anche quest’anno si è concluso il mio corso di economia etica e sostenibile (sustainable business) all’Università di Bologna, sede di Rimini. Più di un corso lo definirei un forum, spazio creativo in cui studenti, aziende partner, e naturalmente io stesso riflettiamo sulle nuove forme organizzative che mettono al centro le persone, l’ambiente e i bisogni sociali. Ci poniamo alla ricerca di un futuro che in realtà è già presente, al momento confinato in movimenti di frontiera ma inevitabilmente già in forte espansione.
Rispetto alla scorsa edizione, quest’anno ho puntato a rafforzare l’inquadramento teorico e metodologico del corso. Abbiamo esordito prendendo in esame i fondamenti del paradigma economico ad oggi dominante, ovvero il concetto micro-economico di massimizzazione di profitto a cui fa eco quello macro-economico di crescita. I manuali di economia su cui si formano gli studenti di tutti il mondo non evidenziano a sufficienza che si tratta di due assunti storicamente e geograficamente determinati. Tali precetti hanno il pregio di promuovere alcune dinamiche (es. alcune forme di espansione, innovazione ed efficienza), ma risultano problematici per le loro potenziali conseguenze non desiderabili (fondate su forme più o meno consapevoli di prevaricazione).