La rivoluzione della sostenibilità (3): domanda, offerta ed eccesso di capacità produttiva
Continuando a ragionare di sostenibilità, mi imbatto in una riflessione sull’equilibrio tra domanda e offerta. Si tratta dell’assunto cardine delle economie di mercato, secondo il quale a fronte di una determinata domanda (=richiesta) di beni e servizi si svilupperà la relativa offerta (=fornitura), e viceversa la disponibilità di beni e servizi genererà la loro richiesta. I sostenitori dell’auto-efficienza dei mercati sostengono che affinchè questo possa pienamente avvenire, gli attori operanti nei mercati dovranno poter operare nella più piena libertà, ovvero quanto più immuni da interferenze esterne. In primis: pianificazioni, regolamentazioni e tassazioni imposte da stati nazionali o altre unità governative.
Il mondo che abbiamo sotto gli occhi oggi ci restituisce il portato pratico di tale assunto teorico: i mercati sono sì cresciuti, ma di maniera tumorale, in una rincorsa “cieca” tra domanda e offerta, senza consapevolezza delle tante altre direzioni di sviluppo potenziali
e più necessarie alla società. Lasciate libere di fare quello che già sanno fare meglio, le aziende continuano ovviamente a farlo, a promuoverlo, a innovarlo, a imporlo ai propri clienti e consumatori.