Semplice tributo a Padova
Sfrecciano le biciclette nelle strette vie del centro, ruote e campanelli vibrano nel selciato, la loro musica echeggia sotto i portici di Padova. Sono io, sono gli studenti, siamo noi cittadini e visitatori che animiamo questa densa città che non smette mai di pulsare di vita. Un po’ piccola, un po’ grande; un po’ moderna, un po’ antica; un po’ intellettuale, un po’ commerciale; un po’ provinciale, un po’ cosmopolita; un po’ città, un po’ campagna; un po’ brutta, un po’ bella, Padova sembra un microcosmo in cui si fondono vari modi di stare al mondo.
Dopo anni di peregrinaggi e soggiorni in grandi città metropolitane, ho trovato proprio a Padova una bella dimensione per un nuovo periodo di vita, in cui mi occupo anche e soprattutto della mia nuova famiglia oltre che del lavoro. Una grande piccola città, o una piccola grande città, che offre un giusto compromesso e una giusta misura per molti padovani acquisiti come me. Potrebbe essere altrimenti per una delle città simbolo del Rinascimento animata dagli ideali dell’armonia, del sapere eclettico, e delle proporzioni a dimensione d’uomo?