Quale educazione per il mondo?
L’aereo vira a sinistra, preferendo i cieli dell’Iraq a quelli della Siria. Ci si spalanca di fronte la piana del Tigri, sfilano Mosul, Kirkuk, Baghdad, fino ad arrivare al Golfo. Di notte, l’Iraq appare come un’unica citta’ lungo il grande fiume; intorno, sporadiche,
le fiamme dei pozzi petroliferi punteggiano il deserto. Lasciati alle spalli i teatri di guerra, approcciamo ora il porto franco di Doha, in Qatar.
Scendo la scaletta dell’aereo e mi sembra di non avere mai lasciato Venezia, fatto salvo che questo stesso caldo umido lo esperiamo a fine luglio invece che a fine ottobre. Mi lusinga essere scortato a una sala d’accoglienza speciale per i partecipanti di “WISE”, summit mondiale sull’innovazione in ambito educativo. Mi accolgono datteri e comode poltrone, e infine un grande hotel lussuoso ma anonimo, fatto e circondato da tanto, tantissimo cemento.