La societa’ del tutto e’ possibile
Lascio Londra, fresco di convegno su “etica e business”. Tra un gate e l’altro mi trovo a riflettere sull’accostamento di due termini che suonano antitetici nella metropoli flagellata dagli scandali finanziari. Quello che scrivero’ in questo articolo e’ forse applicabile a tutte le epoche storiche, ma assume portata e implicazioni nuove per il “villaggio globale” dei nostri tempi, caratterizzato da un grado di interconnessione e comunicazione tra le genti e le culture inimmaginabile solo fino a qualche anno fa.
A Londra tutto e’ possibile, grazie alla meravigliosa convivenza di molteplici stili di vita e universi valoriali di riferimento. Nelle grandi citta’ e’ generalmente piu’ bassa la peer pressure, la pressione esercitata dai propri pari a conformarsi a un ben definito stile di vita, di atteggiamento e di pensiero. E’ liberatorio respirare l’apertura e la tolleranza di Londra, ognuno puo’ fare di testa propria, esprimendo la propria unicita’ ed creativita’.
Anche se portatrice di positivita’ ed energia, mi domando in che modo la bassa dose di conformismo si ripercuota sull’etica comportamentale dei singoli individui. Senza inventare nulla di nuovo, ipotizzo che nelle grandi metropoli lo scarso controllo sociale sull’operato dei singoli possa in certi casi condurre ad arroganti forme di individualismo ed eccentricita’.