Capire contro Interpretare
Rifletto sul libro appena letto di Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia.
Mi sorprende sempre per la sua eccezionale capacita’ di vedere le cose complicate chiaramente, nella loro semplicita’. Stiglitz sembra avere capito come funzionano le cose, piuttosto che fornire la sua lettura delle stesse. Mi interrogo sulla differenza tra il capire e l’interpretare. Mi domando perche’ cosi’ spesso siamo tutti cosi’ pronti a fornire la nostra interpretazione di un fenomeno (in un suo aspetto), ma in pochi sembriamo averlo realmente capito (nella sua “essenza”).
Per cominciare mi faccio aiutare osservando l’equivalente inglese delle due parole: capire si dice “to under-stand” (stare sotto) ed interpretare “to inter-pret” (muovere tra). Nel primo caso si individuano le cause immediatamente sottese ad un fenomeno, nel secondo se ne trasla una propria lettura verso altre persone. Confermando l’etimologia, anch’io ho l’impressione che per capire serva posizionarsi a ridosso della realta’, di maniera concreta, fattuale, empirica, piuttosto che astratta e generica.