I luoghi che noi siamo

Mi lascio alle spalle la Basilica del Monte e sfreccio tra i frutteti verso il casello di Cesena. Suona il telepass e entro in A14 direzione Bologna. Sfilano alla mia sinistra le colline della Romagna, e la vista di Bertinoro mi riempie di affetto per la terra dove sono nato e dove si sono sedimentati i ricordi più belli della mia infanzia. Sono sceso a riaccompagnare a casa la nonna Maria, di anni novantatre: da qualche mese ormai non faceva che parlare del matrimonio di mio fratello Tommaso, che non voleva perdersi nonostante il laborioso trasferimento necessario sui Colli Euganei.
Eccomi ora a Bologna, imbocco l’A13 che punta dritta verso nord, verso Padova e il Veneto. Sono ancora pieno della gioia e delle emozioni della giornata di ieri: era come se tutta la nostra famiglia si sposasse con Tommaso, uno di quei momenti in cui si celebrava la nostra identità, l’essere per l’appunto identici e un tutt’uno l’uno con l’altro nonostante le diverse storie personali. Le nostre persone e i nostri luoghi, i nostri luoghi e le nostre persone. Queste sono le radici che ci legano al mondo, e forse nulla come queste radici può riempire la nostra vita nel profondo, in un rapporto d’amore foriero di soddisfazioni, ma anche di sofferenze e di tribolazioni.