Un mondo di confronti
Si aprono le porte del treno e vengo avvolto da nebbia maleodorante di smog. Monto in taxi e mi sembra di precipitare in una giungla di cemento e automobili, sono di rientro in una Padova che mi sembra soffocare nella morsa del traffico e dell’anarchia edilizia. Strano, pero’: solo ieri, nello stesso taxi alla volta della stazione, mi sembrava di vedere una citta’ diversa. Disordinata si’, ma anche pulsante di energia, creativita’ e varieta’.
Nel frattempo, mi ero recato a Bolzano, nel cuore delle Alpi, accolto da aria buona, cieli tersi, ambienti naturali e artificiali pianificati con ordine e competenza. Alla luce del confronto tra le due citta’, le stesse cose osservate ieri con piacere ed orgoglio, ora mi rattristavano e mi facevano arrabbiare.
Le occasioni di confronto sono sempre esistite, ma mai come in questi ultimi anni stiamo assistendo alla loro straordinaria e impressionante moltiplicazione. Viviamo ogni giorno di piu’ in quel “villaggio globale” anticipato nel lontano 1964 da McLuhan, grazie a un’accelerazione esponenziale della mobilita’: delle idee, attraverso Internet e i media pervasivi; delle persone, in auto, in treno, in aereo; dei progetti di lavoro e di vita, grazie agli accordi internazionali e all’avvento dell’inglese come lingua universale.