Filippo Dal Fiore

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Una nuova ricerca della bellezza

July 24, 2009 No Comments»
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Sono a Venezia e apprendo che la citta’ ospita due nuove esposizioni di arte contemporanea. Facoltose fondazioni hanno investito nell’allestimento di edifici storici di una citta’ che, sede della Biennale, si candida a diventare uno dei punti di riferimento mondiali per gli amanti della disciplina.

Nonostante il mio amore per l’arte, non sono pero’ sicuro che questa sia una notizia che mi faccia interamente piacere. Piuttosto, mi da’ l’occasione di riflettere sulla complessita’ dell’arte contemporanea: in quanto arte, mi dico che dovrebbe essere prima di ogni altra cosa “ricerca del bello”. Piu’ spesso, pero’ – per quella che e’ la mia molto limitata esperienza – mi trovo difronte a opere fondate sulla provocazione, sulla contro-intuizione, sulla morbosita’, dalle quali non riesco a provare quell’emozione di appagamento ed equilibrio che associo alla bellezza.
Quando le capisco, il piu’ delle volte ne apprezzo l’idea; mi capita di simpatizzare con le intenzioni, le denuncie politiche o le sofferenze interiori dell’artista, la cui creazione puo’ svolgere funzione terapeutica. Altre volte, prendono il sopravvento la frustrazione di non capire, nonche’ il disturbo che mi deriva da tutto il brutto dell’opera.

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Il duro mestiere dell’innovatore

July 10, 2009 No Comments»
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In questi anni di permanenza nel mondo della ricerca, ho sempre cercato il contatto con il mondo esterno, come veicolo per capire come le cose effettivamente succedano, al di la’ delle “fotografie” scientifiche e delle speculazioni teoriche.

Il momento storico e il mio background in comunicazione hanno fatto si’ mi incanalassi quasi naturalmente verso il settore delle nuove tecnologie dell’informazione. Stanno rivoluzionando il mondo, ci veniva detto. Io volevo capire in che modo tale rivoluzione si potesse governare per creare nuove possibilita’ che facessero contente le persone, per come lo ritenessi giusto io. Ho cominciato le mie frequentazioni al MIT, che mi hanno consentito di cominciare a lavorare con chi la tecnologia la stava sviluppando, su questi due fronti:

- un’audio-video guida attraverso la quale visitatori e cittadini potessero navigare le citta’ d’arte attraverso voci e racconti degli abitanti del luogo (di cui avremmo presentato il prototipo alla Biennale d’Arte 2005);
- un servizio di visualizzazione delle attivita’ urbane, costruito sulla base dei dati aggregati e anonimizzati generati dai nostri telefoni cellulari, per monitorare in tempo reale la presenza e i flussi di persone. Obiettivi: agevolare operazioni di soccorso in caso di emergenza, quantificare la popolarita’ delle opere pubbliche, individuare gli sprechi di energia relativi alla presenza delle persone (una sorta di “grande fratello buono”, attualmente promosso attraverso la mia fondazione, Currentcity).

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